Jacopo Zucchi (Firenze (?) 1541 ca. – Roma 1596 ca.)
Ritratto di Clelia Farnese

1570 circa

Olio su tavola

cm 49,5 x 37,8

Palazzo Barberini

Inv: Inv. n. 2566

Un’elaborata acconciatura adornata di fiori, una gorgiera di merletto e una collana con gli stemmi di famiglia sono gli attributi utilizzati da Jacopo Zucchi per raffigurare Clelia Farnese. Figlia illegittima del cardinale Alessandro, tra i più influenti esponenti della Curia romana, la giovane è sempre vissuta al centro della vivace vita mondana della città, fatta di feste e banchetti. Jacopo Zucchi, incaricato da Giovan Giorgio Cesarini, primo marito di Clelia, ha dipinto un’immagine iconica e senza tempo: la bellezza della donna, dote per la quale era stata celebrata come la più amabile dama di Roma da turisti e poeti, è resa nobile grazie allo sguardo gelido, alle delicate guance rosse e alla ricca veste.
Dopo il primo matrimonio, terminato con la morte dello sposo nel 1585, Clelia diventò l’amante di Ferdinando de’ Medici, cardinale protettore di Jacopo Zucchi. Questa relazione clandestina comportò alla donna il forzato allontanamento da Roma: nel 1587, sposò il collerico e violento Marco Pio conte di Sassuolo e abbandonò ogni tipo di abitudine mondana, dedicandosi anche all’amministrazione della nuova città d’adozione.