Il Quirinale di Urbano VIII

Il Quirinale di Urbano VIII

29 Aprile 2023 - 23 Luglio 2023

in collaborazione con la Presidenza della Repubblica

In occasione della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, in corso fino al 30 luglio 2023 a Palazzo Barberini, la Presidenza della Repubblica presenta Il Quirinale di Urbano VIII, una serie di visite guidate attraverso i luoghi e le opere del Palazzo collegati alla figura del pontefice letterato, poeta e raffinato mecenate, che fu tra i protagonisti assoluti della storia e della cultura del Seicento.

Dal 29 aprile al 23 luglio 2023, ogni sabato e domenica alle ore 9.45 il pubblico potrà usufruire della visita in lingua italiana di un’ora e venti a un costo di 1,50€ a partecipante.

Le prenotazioni avverranno sul sito del Palazzo del Quirinale: clicca qui

La storia del Palazzo del Quirinale è strettamente legata al pontificato Barberini, tanto che il perimetro attuale del complesso presidenziale fu determinato dagli interventi commissionati da Urbano VIII nei primi anni di regno, che consentirono un notevole ampliamento dei giardini e trasformarono il Quirinale, cingendolo di mura, in una cittadella fortificata, mentre a breve distanza si andava costruendo il grande palazzo della famiglia Barberini.

Il papa soggiornò a lungo in Quirinale e il Palazzo fu teatro di eventi di portata storica, come l’emanazione di alcuni atti del processo a Galileo Galilei nel 1633, ma anche di fatti meno noti quali le oscure pratiche astrologiche organizzate nel 1627 da Tommaso Campanella nella camera da letto del papa.

In Quirinale Urbano VIII fece riallestire l’appartamento estivo, corrispondente all’area dove ora si trova lo Studio del Presidente, e decorare le volte di due sale: la cosiddetta “Sala delle Api”, che conserva al centro del soffitto un affresco con il trigono delle api e due angeli che reggono le insegne papali, rifatta del tutto nel 1812, e la “Sala delle Dame”, la cui volta fu pure rifatta nel 1812 da Felice Giani, ma di cui resta, al centro, un piccolo affresco incorniciato risalente alla fase della decorazione barberiniana, simile all’altro, con cinque angeli, insegne papali, alloro e imenotteri.

Collegato al nuovo appartamento del papa era il ben noto “Passaggetto” di Urbano VIII: lo stretto “corridore”, che collegava l’appartamento papale estivo con quello invernale, presenta ancora oggi undici vedute delle “fabbriche” più rilevanti del pontificato, cui si aggiungono due vedute dedicate al Giubileo del 1625 e la scena dell’assedio di Casale, episodio della Guerra di successione di Mantova che vide protagonista il futuro cardinale Giulio Mazzarino.
Sia gli affreschi delle due Sale che queste sono stati attribuiti a Simone Lagi (Firenze, attivo a Roma 1620-1640) e a Marco Tullio Montagna (Cori 1584-Roma 1649).

Urbano VIII portò in Quirinale anche alcuni degli artisti simbolo dell’età barocca. Anzitutto Gian Lorenzo Bernini, autore della “Loggia delle Benedizioni” che impreziosisce la facciata del Palazzo, collocandosi al di sopra dell’ingresso principale.
Francesco Borromini lavorò invece in Quirinale nel 1628, come scultore, realizzando una originale meridiana a quattro facce ideata dal matematico Teodosio Rossi. Collocata originariamente in posizione centrale nel giardino, la meridiana costituiva un elemento cardine per una interpretazione del Quirinale quale simbolica “Cittadella del sole”, sede di un papa che all’inizio del suo regno aveva scelto proprio l’astro solare come emblema del suo pontificato.