Il Collezionismo Botanico: dagli Horti Simplicium agli Horti picti, sicci e botanici – conferenza

Il Collezionismo Botanico: dagli Horti Simplicium agli Horti picti, sicci e botanici – conferenza

13 Dicembre 2019

a cura di Flavio Tarquini, coordinatore scientifico del Museo Orto Botanico Sapienza Università di Roma

Venerdì 13 dicembre 2019, alle ore 17.00, alla Galleria Corsini, si terrà la conferenza Il Collezionismo Botanico: dagli Horti Simplicium agli Horti picti, sicci e botanici a cura di Flavio Tarquini, coordinatore scientifico del Museo Orto Botanico Sapienza Università di Roma, nell’ambito della mostra in corso fino al 2 febbraio 2020 L’enigma del reale. Ritratti e nature morte dalla Collezione Poletti e dalle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, a cura di Paola Nicita.

A partire dall’analisi delle specie vegetali rappresentate sulle tele della mostra, Tarquini approfondirà la storia del collezionismo botanico, fenomeno che risale all’antichità.
Si suppone infatti che gli antichi studiosi di piante, come Aristotele e Teofrasto, e alcune strutture, quali la Biblioteca di Alessandria, abbiano realizzato, a scopo conoscitivo, raccolte di piante coltivate all’interno di giardini specificamente dedicati e, contestualmente, abbiano fatto realizzare illustrazioni descrittive di tali specie vegetali.
Grazie a Plinio il Vecchio, siamo a conoscenza di una grande collezione di piante esistente nell’antica Roma, utilizzata dallo storico stesso per la stesura della sua Naturalis Historia.

Il collezionismo botanico, dopo la caduta dell’Impero Romano, fu perseguito all’interno dei monasteri europei grazie alle raccolte di piante medicinali, i cosiddetti horti simplicium, promossi da Carlo Magno.
All’inizio del XIV secolo Matteo Silvatico, insigne medico della Scuola Medica Salernitana, realizzò il Giardino della Minerva, una ricca collezione di erbe coltivate e classificate per indagarne le proprietà terapeutiche e medicamentose.
Successivamente, nel Rinascimento, il collezionismo botanico ebbe un notevole sviluppo, in coincidenza con le scoperte geografiche e con l’affrancamento della Botanica dalle scienze mediche. In quest’epoca, accanto ai testi manoscritti che trattavano di piante medicinali, corredati da illustrazioni (horti picti, o erbari figurati), grazie all’introduzione della tecnica di essiccazione delle piante ad opera dell’italiano Luca Ghini, fecero la loro comparsa gli erbari moderni, intesi come raccolte di esemplari vegetali essiccati (horti sicci).

Nel 1534 sulla sommità del Palatino, a Roma, furono realizzati gli Orti Farnesiani, dove vennero introdotte molte specie provenienti dal continente americano. Gli Orti Farnesiani possono essere considerati l’immediato precursore del primo Orto Botanico moderno dell’Occidente, che sorse a Pisa nel 1544, seguito da quello di Padova nel 1545.
Sull’esempio italiano, dalla seconda metà del Cinquecento, il collezionismo botanico ha avuto un notevole impulso, con la fondazione di importanti Orti Botanici in tutto il Nord Europa, fino ad arrivare ai giorni nostri, caratterizzati, rispetto al passato, da un ampliamento delle finalità che sono alla base del mantenimento delle collezioni botaniche storiche e della realizzazione delle nuove raccolte.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

UFFICIO STAMPA:
Maria Bonmassar: +39 06 4825370 | +39 335 490311 |
ufficiostampa@mariabonmassar.com

INFORMAZIONI:
barberinicorsini.org | gan-aar.comunicazione@beniculturali.it

SEDE: Galleria Corsini (Prima Galleria), via della Lungara 10 – Roma

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