Call for paper – Convegno “Barocco in chiaroscuro” – Palazzo Barberini 12/13 giugno 2019

Call for paper – Convegno “Barocco in chiaroscuro” – Palazzo Barberini 12/13 giugno 2019

05 Marzo 2019 - 10 Aprile 2019

Barocco in chiaroscuro.
Persistenze e rielaborazioni del caravaggismo
nell’arte del Seicento. Roma, Napoli, Venezia 1630-1670.

Data convegno: 12 e 13 giugno 2019
Roma – Gallerie Nazioni di Arte Antica, Palazzo Barberini
Deadline call for paper: 10 aprile 2019

Organizzazione e coordinamento scientifico:
Alessandro Cosma, Yuri Primarosa

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Al termine della mostra “Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti” (Palazzo Barberini, 22 febbraio – 16 giugno 2019), le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospiteranno un convegno internazionale di studi per tornare a riflettere su un importante nodo critico della pittura seicentesca: i tempi e i modi in cui le diverse declinazioni del naturalismo caravaggesco si sono susseguite o, per meglio dire, sovrapposte alle variegate istanze classiciste e barocche nei decenni centrali del secolo.
Si è soliti leggere nei manuali di storia dell’arte e in molti saggi specialistici che la moda generata dalle opere di Caravaggio si sia rapidamente conclusa attorno al 1630, ovvero all’indomani del ciclo di tele commissionato da Asdrubale Mattei e della tragica scomparsa di Valentin de Boulogne (1632). Ma le cose sono andate proprio così? È davvero questa la fine anagrafica del caravaggismo? Esisteva una fetta di mercato che, ancora negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, richiedeva opere dipinte dal naturale qualificate da forti contrasti chiaroscurali?

Per tentare di rispondere a queste domande si è scelto di prendere in esame tre differenti contesti culturali e geografici, ognuno dei quali fortemente caratterizzato in senso pittorico: Roma, Napoli e Venezia. I tre centri, non a caso, sono quelli che Mattia Preti toccò nel corso della sua lunga carriera. L’esperienza dell’artista calabrese si rivela in questo senso particolarmente interessante, poiché le opere da lui realizzate tra gli anni Trenta e Sessanta del Seicento mantennero viva la grande tradizione naturalistica che all’inizio del secolo aveva conosciuto i suoi momenti più alti nella capitale papale e in quella vicereale. Del resto, mentre Andrea Sacchi e Pietro da Cortona meravigliavano il mondo con le volte di Palazzo Barberini, numerosi altri artisti più o meno noti – tra cui Ribera, Spadarino, Stomer e il giovane Luca Giordano – continuavano a dipingere nel solco caravaggesco. Pur con le debite differenze dovute alla specificità della produzione pittorica delle tre città, si tratta di episodi marginali e attardati o della testimonianza di un gusto ancora vivo e fecondo?

Nonostante la vasta bibliografia presente sull’argomento, il fenomeno merita di essere ulteriormente approfondito. Il convegno intende quindi affrontare i molteplici aspetti di questa delicata e problematica congiuntura, e fornire l’occasione per un valido confronto tra epoche e contesti diversi dal punto di vista culturale e sociale. L’emergere di differenze e analogie nel complesso panorama italiano permetterà di osservare le scelte degli artisti e le tendenze del mercato dell’arte.

Gli interventi possono affrontare casi già conosciuti ma analizzati con un approccio innovativo o presentare documentazione inedita, utile ad ampliare la conoscenza del tema e/o delle opere conservate nelle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.

Le proposte dovranno essere inviate in forma di abstract (max 2000 battute), unitamente a un breve CV, entro il 10 aprile 2019 ai seguenti indirizzi:
alessandro.cosma@beniculturali.it e yuri.primarosa@beniculturali.it

I contributi potranno essere presentati in italiano, inglese e francese.
Sono previsti contributi per le spese di viaggio e/o di pernottamento.
È prevista la pubblicazione degli atti.