Mediterraneo in chiaroscuro <br>Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma

Mediterraneo in chiaroscuro
Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma

11 Gennaio 2017 - 02 Luglio 2017

a cura di Alessandro Cosma e Sandro Debono
 
In occasione del semestre di presidenza maltese dell’Unione Europea, il MUŻA (Mużew Nazzjonali tal-Arti, Museo Nazionale delle Arti) di Valletta e le Gallerie Nazionali di Arte Antica mettono a confronto alcuni capolavori delle rispettive collezioni promuovendone la conoscenza e lo studio in un’ottica di dialogo e collaborazione.

La mostra prende spunto dall’intensa relazione storica e artistica che coinvolse i due paesi fin dal Seicento, quando prima Caravaggio (1571-1610) e poi Mattia Preti (1613-1699) si trasferirono a Malta come cavalieri di San Giovanni e l’isola si aprì progressivamente al gusto e alle novità del Barocco romano.

Il lascito di Caravaggio costituisce quindi il punto di riferimento della prima parte dell’esposizione, dedicata ad alcuni pittori attivi in Italia nei primi decenni del Seicento che più ne subirono il fascino: da Ribera (1591-1652) a Vouet (1590-1649); da De Haen (1597-1622) a Ter Brugghen (1588-1629); da Stomer (o Stom, 1600-1650ca.) al misterioso Candlelight Master.

Una sezione è poi dedicata a Mattia Preti, il “cavaliere calabrese”, con dipinti che testimoniano sia l’affermazione del pittore a Roma e a Napoli, sia la piena maturità dell’artista-cavaliere dopo il definitivo trasferimento a Malta nel 1661.

A chiusura, anche simbolica, dell’esposizione, l’Allegoria della Nobiltà dell’Ordine di Malta del 1747 costituisce un omaggio all’isola e ai suoi cavalieri da parte di Francesco de Mura (1696-1782), considerato allora “il primo dipintore” della città.
 
Nell’immagine: Matthias Stomer, Decollazione del Battista, MUŻA – Mużew Nazzjonali tal-Arti (Heritage Malta), 1640-1645 ca.